C’è bisogno di un’Agenzia della Mobilità… Nuova
La pedonalizzazione dei Fori Imperiali è una misura necessaria. E’ richiesta e fortemente voluta dal movimento #Salvaiciclisti per avviare un epocale percorso di cambiamento della mobilità romana.
E’ altre sì un importante banco di prova per il sindaco Marino che sta coraggiosamente mettendo in gioco decisioni ed interventi ma la sua spinta innovativa non è al contempo adeguatamente supportata da chi queste decisioni deve metterle in pratica, ossia l’Agenzia della Mobilità.
L’approccio dell’Agenzia, pur limitato dalle tempistiche molto strette della chiusura dei Fori Imperiali del prossimo 3 agosto, non può prescindere dall’avere un modus operandi più ampio che deve guardare oltre la sola viabilità del traffico privato e deve tenere conto della sicurezza stradale, della
percorribilità ciclabile e del potenziamento del trasporto pubblico. Le strade oggetto degli interventi devono garantire lo stesso grado di sicurezza e percorribilità per tutti gli utenti stradali.
Il tavolo tecnico tenutosi oggi, in cui era presente un solo tecnico esperto di ciclabilità, ha evidenziato proprio questo limite di pensiero: la proposta risolutiva al problema della viabilità ciclabile su via Labicana e viale Manzoni è stata quella di disegnare delle piste ciclopedonali sui marciapiedi. Questa scelta costringe i ciclisti a numerosi attraversamenti fra un lato e l’altro della strada lasciando, di fatto, inalterata la viabilità privata.
E’ stata prevista l’introduzione del limite 30 km/h sulla strada, misura che di fatto non garantisce la sicurezza stradale in quanto viene puntualmente non rispettata dagli automobilisti se non supportato da interventi che impediscano fisicamente il superamento del limite (cosa ben diversa dalla creazione di un’ “AREA 30 km/h”, vedi http://www.bikeitalia.it/2013/07/18/strade-di-casa-una-zona-30-nel-cuore-della-fiat/)
Questa proposta inaccettabile che mantiene l’approccio tragicomico perseguito nel passato (le numerose e inadeguate piste ciclabili romane sono sotto gli occhi di tutti) relega una miserrima parte dello spazio a biciclette e pedoni. Questa proposta deve essere superata attraverso una reale inversione di marcia sulla mobilità.
La controproposta di #Salvaiciclisti si proietta verso quella che è una visione europea di mobilità, che vede sempre più protagonisti il trasporto pubblico e le biciclette. Si propone di destinare la corsia nord di via Labicana e viale Manzoni alle biciclette, ripartendo in maniera equa e corretta la carreggiata stradale fra tre tipologie di utenze: biciclette, TPL e traffico privato.
Lo spauracchio del “blocco del traffico” causato da questa scelta è un deterrente poco convincente avanzato dall’Agenzia della Mobilità: il sindaco Marino ha promesso di potenziare e rendere più efficiente il trasporto pubblico, di incentivare la mobilità ciclabile e di costruire una città “a misura di bambino” che garantisca gli stessi diritti di mobilità anche agli utenti più deboli.
La contrapposizione allora appare chiara: il coraggio di questo sindaco non trova altrettanto coraggio nei suoi organi tecnici. C’è forse bisogno di una Agenzia della Mobilità… Nuova?