Niente di fatto durante l’incontro in regione Lazio, due giorni fa, con la consigliera Cristiana Avenali, volenterosa proponente di un protocollo d’intesa tra regione e Grandi Stazioni, per infrastrutture e iniziative dedicate alla mobilità nuova. Parliamo in questo caso della Velostazione, un progetto finalmente moderno per l’accoglienza, la custodia, la riparazione delle bici e un centro culturale sui temi della mobilità a impatto zero. Di seguito una sintesi della vicenda. Vi anticipiamo che Grandi Stazioni chiede un affitto di 300.000 euro l’anno per i locali.
Dopo il successo della raccolta firme sul risarcimento che Grandi Stazioni deve rifondere alla modernità per aver portato sul tetto della stazione Termini un megaparcheggio a pagamento per automobili, la regione si era fatta parte diligente per realizzare una Velostazione all’interno della principale stazione italiana. Il nostro punto, irrinunciabile (l’alternativa è la demolizione di quanto fatto per il megaparcheggio, abbastanza implausibile), era: “dovete risarcire la cittadinanza per aver creato questo mostro”.
La consigliera Avenali, dopo un incontro con il ramo immobiliare dell’azienda pubblica che gestisce i treni, aveva convocato ieri un incontro per illustrarne i risultati. Risultati deludenti, visto che Grandi Stazioni ha mostrato di non aver assolutamente capito di cosa si parli: i locali in affitto a 300.000 euro, con la prospettiva di farlo gestire a qualche grosso attore economico. Insomma, l’ennesimo megastore, in linea con l’evidente trasformazione in centro commerciale della stazione Termini.
Vi alleghiamo di seguito la valutazione inviata ieri, al termine dell’incontro, alla pur volenterosa Avenali, che ringraziamo per l’impegno, ahinoi tempo perso -per ora-.
Nell’immota Roma di oggi, chiusa come una bivalve tropicale, possono nascere perle. Oppure no.
Possiamo dire che siamo sul crinale di una bella concrezione perlacea. Non è ancora detto, ma molto è stato fatto perché nascesse una perla, per ora perlina. Noi di Salvaiciclisti Roma pensiamo che si tratti di una perlina contagiosa, che ne possa far nascere altre. Ma, al di là dei proclami mediatici, la gestazione va curata da tutti gli interessati. Parliamo del Grab, di cui avrete sentito parlare: qui c’è la storia di come questa perlina ha cominciato a svilupparsi. Seguiteci nella narrazione e, speriamo, sentirete la forza dell’azione, personale e poi collettivamente personale, che ha portato a questo concepimento.
Perché pensiamo che si tratti di qualcosa di importante?
Perché osiamo vederne i potenziali sviluppi. Se si pensa a questo anello (e se ci fate caso sembra un cuore, ma noi non ci facciamo fregare dai sentimenti cheap vero?) come a un mozzo, ne potrete immaginare comodamente i raggi. Ovvero le direttrici che dal cerchio (i confini, la pelle, di Roma) portano all’asse del mozzo (il cuore di Roma): roba utile.
Ecco, finalmente, le agognate tessere paraculo Salvaiciclisti-Roma 2016.
Come sempre, quando #sic esce all’aperto non ci sono previsioni di pioggia che tengano. Sabato scorso è stata una bella giornata di sole e di festa, grazie alla calorosa accoglienza dei padroni di casa.
Salvaiciclisti-Roma conta, a 4 mesi dalla sua costituzione, 300 iscritti. Stiamo organizzando la seconda edizione di Bici Senza Frontiere, stiamo rompendo le scatole per avere anche a Roma la prima Velostazione e per iniziare a liberare le strade da un po’ di auto, a cominciare dalla Regina di tutte. Roma rimane lo stesso ammucchiamento di auto di sempre. C’è bisogno di #salvaiciclisti.
Sabato scorso abbiamo consegnato circa 150 tessere speciali e altre 150 aspettano che i loro proprietari – che hanno perfezionato l’iscrizione prima del 13 Febbraio – ne entrino in possesso. Le tessere possono essere ritirate il venerdì sera presso la Ciclofficina Centrale di via Baccina 37, dove troverete Giuseppe detto Losco.
(foto: Simon Q – https://www.flickr.com/photos/simononly/)
La raccolta firme su Change – che propone, ricordo, un risarcimento alla parte moderna della città dopo l’assurdo parcheggio sul tetto della stazione centrale di Roma- ha superato da un po’ le 2.500 firme (2.524 ora).
Abbiamo dunque preparato un documento su come dovrebbe essere un centro accogliente e funzionale per chi va e viene in bici verso Roma e da Roma.
Lo presentiamo adesso qui, in anteprima. Contiamo che venga realizzato.
VELOSTAZIONE TERMINI
Scheda riassuntiva
Stima capacità max. Termini
2000 posti
Stima richiesta iniziale
500 posti
Occupazione parcheggio bicicletta
2.25m2
Servizi annessi:
Ciclofficina
Informazioni cicloturismo
Noleggio bici
Accoglienza/ritrovo
50m2
20 m2
50 m2
100-200 m2
Occupazione totale (500 biciclette)
1300 m2
Una Velostazione a Roma?
A Roma il modal-share per la bicicletta è ancora lontano dagli standard non solo europei, ma anche di moltissime altre citta italiane. A Roma, l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto deve ancora essere fortemente incentivato, sia attraverso la realizzazione di dispositivi per la circolazione diffusa e in sicurezza, sia attraverso la divulgazione della cultura della mobilità leggera e sostenibile.
Uno studio per la promozione della ciclabilità come mezzo di trasporto per tutti (PRESTO), ha messo in evidenza che
interventi frettolosi e improvvisati che prevedano un’enorme concentrazione di parcheggi in un grande deposito al chiuso con l’unico obiettivo di togliere le biciclette dalle strade e di ridurre i furti (parcheggio custodito a pagamento) potrebbe risultare ben presto sotto-utilizzato. In generale, i ciclisti che cercano soluzioni rapide per parcheggiare brevemente il proprio mezzo non saranno disposti a percorrere a piedi la distanza tra la destinazione e il deposito né a pagare per il parcheggio. Un’offerta evidentemente eccessiva di questo tipo è soggetta a numerose critiche.
Per questo, una Velostazione a Roma non è un semplice volume per lo stazionamento delle biciclette. Una Velostazione a Roma deve essere un luogo di aggregazione e di erogazione di servizi dedicato alla mobilità sostenibile, un punto di accoglienza turistica, consulenza e formazione sul mobility management, servizi per la mobilitazione delle merci su bici e un urban bike cafè per tutti gli utenti.
Lo spazio deve essere aperto a cittadini, turisti, imprese e prodotti legati all’utilizzo della bicicletta, al trasporto pubblico, un punto d’incontro della comunità dei ciclisti urbani già radicata, predisposto per raccoglierne le esperienze, dare informazioni, accogliere i turisti, promuovere l’offerta del cicloturismo urbano e extraurbano, proporre soluzioni per spostamenti intermodali a privati e aziende con un parcheggio bici custodito, offrire noleggio e officina di riparazione per tutti coloro che arrivano a Roma dalla Stazione.
Utenti
Per una prima stima della capacità di ricezione di una Velostazione a Termini, si fa l’ipotesi che una stazione per il deposito di media/lunga sosta nei pressi della stazione Termini sia di interesse per i pendolari in viaggio da e per Roma.
Grandi Stazioni stima per Stazione Termini un flusso di circa 150.000.000 di passeggeri l’anno, equivalenti ad un flusso medio di circa 400.000 passeggeri al giorno.
La stazione di Roma Termini è soggetta al flusso di almeno 5 linee ad alta densità utilizzate dai pendolari (FR4 Roma-Albano/Frascati/Velletri; FR5 Roma-Civitavecchia; FR6 Roma-Frosinone/Cassino; FR7 Roma-Latina/Formia; FR8 Roma-Nettuno), oltre ovviamente al fatto di essere servità da due linee di metropolitana e da numerosi bus di superficie.
Nel rapporto di Legambiente Pendolaria, del 2012, vengono stimati seguenti flussi giornalieri, per le linee fra le più frequentate d’Italia: Roma – Velletri 56000; Roma-Frosinone 46000; Roma-Nettuno 41000; Roma Civitavecchia 40000. Per la Stazione di Roma Termini, si può dunque stimare un flusso quotidiano di pendolari non inferiore alle 180.000 – 200.000 persone che si spostano per raggiungere il luogo di lavoro. La stima sembra coerente con i numeri forniti da Grandi Stazioni. Supponendo di voler erogare servizi per questo tipo di pendolari e attenendosi alle stime più conservative sul modal-share per l’uso della bicicletta a Roma (intorno al 1%, in forte crescita), per la Stazione Termini sarebbero necessari non meno di 2.000 posti bici che consentirebbero agli utenti di custodire il proprio mezzo in sicurezza durante la notte ed usarlo per gli spostamenti giornalieri da/verso il luogo di lavoro.
Dunque, stime realistiche, in linea con i numeri sui flussi di pendolari alla Stazione Termini, suggeriscono la necessità di 2.000 posti bici.
Un approccio prudente e progressivo suggerisce di considerare uno spazio iniziale per circa 500 biciclette, più gli spazi per i servizi annessi, da poter incrementare fino a 1.500-2.000 posti nel corso dei successivi 5 anni.
Spazi
La Danish Cyclists Federation raccomanda le seguenti linee guida essenziali per la progettazione di parcheggi per biciclette standard per adulti.
Assicurare una profondità di 2 m, con un minimo di 1,8 m.
Assicurare un’ampiezza di 0,65 m. Si tratta della distanza – misurata tra il centro di una bicicletta e di quella vicina – necessaria per poter inserire il manubrio, la cui larghezza normale oscilla tra i 50 e i 65 cm. In questo modo si consente ai ciclisti di parcheggiare agevolmente, senza pericolo di impigliare il proprio manubrio a quello della bicicletta vicina. Se la distanza è inferiore, è probabile che solo uno dei due spazi venga effettivamente utilizzato. Se la distanza è superiore a 70 cm, un’altra bicicletta può inserirsi nel mezzo quando i posti liberi sono esauriti (Figura 1).
Assicurare un percorso di accesso libero largo 1,8 m, per consentire manovre agevoli. Nei depositi più grandi le persone devono avere la possibilità di superarsi a piedi spingendo la bicicletta; il percorso di accesso quindi deve essere compreso tra 3 m e 3,5 m.
Assicurare uno spazio maggiore per esigenze specifiche. Nei supermercati o nei centri commerciali la larghezza deve essere ampliata per permettere ai clienti di caricare comodamente le borse. Lo stesso vale per i depositi fuori dalle scuole materne e dagli asili che devono garantire ai genitori spazio sufficiente per far salire e scendere i bambini dai seggiolini. Se questo spazio manca, i clienti o i genitori saranno costretti a caricare le borse i bambini nella zona di accesso, bloccando gli altri ciclisti.
Prendere in considerazione la possibilità di utilizzare sistemi compatti con sostegni sfalsati. In questo modo le biciclette sono posizionate in modo alternato ad altezze lievemente diverse, i manubri non possono impigliarsi e la distanza tra una bicicletta e l’altra (dal centro al centro) può essere ridotta a 4 m (minimo 0,375 m). La differenza di livello dev’essere di almeno 0,25 m e l’altezza dal suolo non dev’essere superiore a 0,35 m.
Prendere in considerazione l’idea di realizzare parcheggi compatti a spina di pesce. Se le biciclette vengono parcheggiate con un angolo di 45°, è più difficile che i manubri si impiglino. Inoltre viene ridotto anche lo spazio necessario per la profondità e le manovre. La distanza dal centro di una bicicletta all’altra può essere diminuita fino a 0,5 m (o perfino 0,4 m), mentre la profondità può arrivare a 1,4 m. Lo svantaggio è che lo spazio in cui parcheggiare è accessibile solo da una direzione.
Assicurare uno spazio standard di 1,8 m2 per bicicletta che comprende lo spazio occupato dal mezzo parcheggiato (1,3 m2) e un accesso condiviso per due file (0,5 m2 per bicicletta). Questo spazio può variare da 1 m2, per le soluzioni più compatte, fino a 3 m2 con un accesso condiviso più confortevole di 0,8 m (Figura 2).
Utilizzare i parcheggi su due livelli solo come ultima spiaggia. I parcheggi su due livelli – una bicicletta sopra l’altra – riducono notevolmente lo spazio occupato, fino al 50%. In depositi estremamente grandi, può essere una soluzione inevitabile per ridurre la distanza da percorrere a piedi. Tuttavia, sollevare una bicicletta richiede uno sforzo notevole che molti ciclisti faranno il possibile per evitare.
In sintesi la raccomandazione è quella di considerare non meno di 2.25m2 per bicicletta basandosi sulla formula, valida per un numero N di biciclette:
Area richiesta = 0.6 m * 3.75 m * N
Figura 1. Misure medie standard di una bicicletta da adulto
(Fonte: The Bycicle Parking Manual, Danish Cyclists Federation)
Figura 2. Schema di base per la valutazione degli spazi necessari per il parcheggio bici.
(Fonte: The Bycicle Parking Manual, Danish Cyclists Federation)
Velostazione Termini
Per la realizzazione di una Velostazione alla stazione Termini si stima dunque una superficie necessaria iniziale di circa.
Area Richiesta = 0.6 m * 3.75 m * Numero Bici = 0.6 m * 3.75 m * 500 = 1125 m2
A questi, vanno aggiunti gli spazi necessari affinche la Velostazione possa erogare i servizi minimi a renderla un luogo funzionante e funzionale al miglioramento della mobilità degli utenti della stazione. Fra i servizi vanno previsti:
Ciclofficina (50m2)
Informazioni per il cicloturismo (20 m2)
Noleggio bici (50m2)
Accoglienza/ritrovo (100-200 m2)
Si stima dunque un spazio richiesto iniziale non inferiore ai 1300 m2, con la possibilità che le necessità aumentino in proporzione all’espandersi dell’uso della bicicletta.