Uno spettacolo indecoroso.

Questa mattina in via Petroselli si è riunita la Commissione Lavori Pubblici con S.I.M.U. (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana), Dipartimento Mobilità, Agenzia Mobilità, Polizia Locale, e altri organi amministrativi e politici per discutere delle problematiche legate alla messa in sicurezza dell’incrocio in cui ha perso la vita Marco Artiaco.
La dinamica è stata la seguente:
  • Agenzia Mobilità ha mostrato il progetto per la messa in sicurezza l’incrocio;
  • il Comandante dei Vigili XI municipio ha spiegato che il progetto lo aveva visto informalmente ma non gli era stato ufficialmente inviato, pertanto il loro lavoro in merito non può procedere;
  • Agenzia Mobilità ha dichiarato di aver mandato il progetto all’ufficio Lavori Pubblici che avrebbe dovuto inviarlo al Comandante
  • il Dipartimento Mobilità ha spiegato che stanno analizzando le criticità del progetto;
  • il S.I.M.U. ha detto che essendo il progetto di natura straordinaria non è di sua competenza;
  • nel frattempo gli organi politici cercano di capire come risolvere queste situazioni di stallo senza venirne a capo.

Abbiamo assistito a bocca aperta a questo spettacolo indecoroso.

Tutto si svolge in un’atmosfera di serena indifferenza kafkiana. Manca – completamente – il senso della vergogna.
IN PRATICA: 5 mesi fa moriva Marco Artiaco, lasciando moglie e 2 figli a causa di un incrocio folle ed abbandonato a se stesso da anni. Di incroci così a rischio (a detta del Comandante del XI municipio) solo in quella zona se ne contano circa una decina. In 5 mesi non si arriva nemmeno ad un progetto adeguato ad indire una gara d’appalto per la realizzazione.
Questi ingranaggi girano a vuoto. Dobbiamo trovare il modo di agganciarli ad una trazione utile.

Il Bike Manager non serve a niente

Venerdì prossimo, 10 Febbraio, alle ore 17 in Via Capitan Bavastro 94, il Bike Manager capitolino ha invitato le associazioni e i movimenti dei ciclisti urbani per un punto della situazione a Roma.
Durante questi primi mesi di incarico, il Bike Manager ha tenuto nota della sua attività attraverso una serie di comunicati (attualmente siamo al n. 27).
Vediamo allora quale impatto ha avuto l’attività del Bike Manager sulle nostre vite e su Roma.
  • Sfalcio della ciclabile Tevere (comunicato n. 2)
  • Sfalcio della ciclabile Tevere Nord (comunicato n. 6)
  • Collocazione di una rastrelliera all’interno dell’assessorato alla mobilità (comunicato n. 13)
  • Ripristino del trasporto bici su alcuni mezzi ATAC (comunicato n. 22)
  • Apertura del cancello di Via dei Lugari, traversa Appia Antica (comunicato n.27)
Se vi sembra poco, fate caso anche ad un altro fatto: non v’è traccia dell’idea che alla bicicletta venga riconosciuto il diritto (scritto persino nel codice della strada) di utilizzare le strade della Capitale. 
Non v’è traccia della possibilità di sottrarre alle automobili il dominio assoluto dello spazio urbano. Non fa eccezione neanche lo sblocco del progetto per la ciclabile Nomentana (comunicato n. 22) che elimina poche dozzine di posti auto sul bordo della strada ma lascia immutata la viabilità della Nomentana e confina le biciclette sul lato morto, e denso di ostacoli, della via. Un progetto antico, che prendiamo così com’è solo perché è certamente meglio del nulla a cui siamo ormai assuefatti.
A Roma, la situazione è questa.
Chi già usa la bici a Roma continua a farlo “a suo rischio e pericolo” e subendo quando possibile le volgarità di chi, dentro un’automobile, si sente padrone.
Chi non usa la bici è letteralmente terrorizzato dall’idea di affrontare l’oceano di automobili di cui è inondato il suolo di Roma.
A Roma (contrariamente a quanto accade ad esempio a Milano) è un’odissea persino installare a proprie spese degli stalli per biciclette sul suolo pubblico, mentre automobili e scooter sul suolo pubblico possono stazionarci in eterno.
La Regione Lazio ha predisposto la bozza di regolamento che renderebbe obbligatorio il parcheggio bici nei condomini, ma l’avvocatura di Roma Capitale non riesce a trovare i documenti inviati dalla Regione.

Lo scorso 22 Luglio un muraglione è precipitato sulla ciclabile Tevere. Una situazione di pericolo già segnalata dalla Sopraintendenza agli organi competenti del Regione Lazio. Il Pubblico Ministero cui è stato affidato il nostro esposto per disastro colposo, dopo circa tre mesi non ha ancora neppure iniziato le indagini.

 Non si riesce neppure a mettere mano al tunnel di Santa Bibiana. Sono meno di 100 metri di strada: il passaggio obbligato per chi si sposta in bicicletta fra interi settori della città. Ci vogliono 20 minuti e poche decine di euro per disegnare una corsia ciclabile utile. Quella popolare che c’è ora necessita urgentemente di manutenzione ordinaria.
Nel Rione Monti e in Via del Mandrione, la popolazione è sul piede di guerra per rivendicare quattro posti auto e una scorciatoia che eviti uno dei tanti deliri mattutini sulle vie consolari.
Intanto sulle autostrade che attraversano il centro e le periferie di Roma si continua a morire. Durante l’ultima settimana, la violenza stradale ha ucciso Gabriele (28 anni), Federico, Ambra, Gjesika, Riccardo (18 anni) e Matteo (19 anni).
Se il Bike Manager serve a questo – assicurarsi che le biciclette non disturbino il traffico automobilistico – possiamo tranquillamente farne a meno. Il Bike Manager non serve a niente.
Un delegato per la ciclabilità appena meno feroce di Paolo Bellino affonderebbe nel pantano dell’amministrazione capitolina senza nemmeno dare segni della propria esistenza in vita.
Roma sembra in punto di morte. Ma noi siamo pieni di vita, vogliamo continuare a vivere, e ci stiamo organizzando per rimanere qui ancora molto a lungo.
L’appuntamento di venerdì in via Capitan Bavastro è al quarto piano. L’incontro è pubblico.

In Campidoglio.

 

Ricapitoliamo.

Valeria Pulieri e Paolo “Rotafixa” Bellino, fondatori e già membri del Consiglio Direttivo di Salvaiciclisti-Roma hanno ottenuto incarichi di rilievo nell’attuale amministrazione: Assessora alla Mobilità e Ambiente nel Municipio XIV la prima, delegato per la ciclabilità dell’Assessora Meleo il secondo.

Marco Pierfranceschi, uno dei blogger che hanno dato vita al movimento #salvaiciclisti, teorico e ispiratore dell’area romana del movimento prima e dell’associazione poi, è Assessore alla Mobilità e Ambiente nel Municipio VII.

Donne, uomini e idee maturate dentro #salvaiciclisti entrano nella macchina amministrativa di Roma Capitale.

E’ una caso? No.

Come siamo arrivati fin qui?
Proviamo a distaccarci per un momento dal valore individuale di queste tre persone e dalle simpatie/antipatie che possiamo nutrire per ciascuno di loro. Tentiamo di mettere a fuoco il contesto politico.

A favore delle donne, degli uomini e delle idee maturate dentro Salvaiciclisti hanno giocato tre fattori fra loro connessi.

Primo: il Movimento Cinque Stelle, uscito largamente vincitore dalle ultime elezioni amministrative, è un partito ancora privo, soprattutto in una realtà complessa come Roma, di una consolidata classe dirigente di riferimento.

Secondo: i riferimenti culturali del Movimento Cinque Stelle facilitano (forse programmaticamente, non sappiamo) da una parte le iniziative interne al Movimento stesso, dall’altra la contaminazione da parte di soggetti della società civile in grado di fare la sintesi di bisogni e visioni diffuse.

Terzo: Salvaiciclisti-Roma, come era nelle intenzioni espresse da molti durante l’Assemblea costitutiva del 10-10-2015, è riuscita a presentarsi come interlocutore riconoscibile e necessario, praticando con determinazione processi partecipati e democratici, muovendosi sulla base di decisioni condivise e presentandosi come soggetto civile in grado di aggregare una visione utile per la città.

Cosa abbiamo oggi?

In primo luogo una novità di assoluto rilievo. Roma-Capitale si è dotata, per la prima volta, di un delegato per la mobilità ciclabile.

Inoltre la delega al “nostro” Paolo va letta nella sua dimensione politica: l’indirizzo dell’amministrazione è di mettere in campo, a favore della ciclabilità, misure radicali. Durante l’audizione del 31 Agosto, Enrico Stefàno e Pietro Calabrese hanno espresso con chiarezza e lucidità una visione ambiziosa sul tema di mobilità ciclabile.

Questi sono due fatti che non possiamo sottovalutare.

D’altra parte, la trasformazione che, secondo noi, Roma dovrebbe subire, richiederà tempi lunghi e certamente non si esaurirà nella breve (al massimo cinque anni) vita di questa amministrazione.

E dunque, che fare?

Abbiamo di fronte due importanti obiettivi.

Il primo è costruire le condizioni per rendere irreversibile il processo che questa amministrazione pare aver avviato. La figura del delegato per la ciclabilità deve diventare un’istituzione stabile anche per le amministrazioni che verranno. Non dovrà essere neppure concepibile l’ipotesi di poter tornare indietro. E’ quindi nostro compito riuscire a garantire, insieme alle altre associazioni che si interessano del tema della mobilità ciclabile, un confronto continuo e indipendente con l’Amministrazione attraverso la figura del delegato: un confronto fatto di proposte quando se ne presenti l’opportunità, e di critica quando sarà necessario.

Per continuare a svolgere questa funzione in maniera indipendente Paolo Bellino si è dimesso dal Consiglio Direttivo dell’associazione. Come stabilito durante l’ultima Assemblea del 3 Luglio, Sabrina Grisòli, prenderà il posto di Paolo Bellino nel consiglio direttivo di Salvaiciclisti-Roma.

Inoltre, sempre su indicazione della nostra ultima Assemblea, l’associazione di è dotata di una rete di referenti territoriali, che allarga la base di persone attive e garantisce una attenzione capillare nei municipi di Roma capitale.

Con il nuovo Consiglio Direttivo e con la rete di referenti territoriali siamo in grado di garantire le condizioni perché la delega espressa dall’amministrazione di Roma-Capitale trovi riscontro in una cittadinanza attiva e attenta a seguirne l’operato.

Il secondo obiettivo, altrettanto impegnativo è quello di riuscire ad aprire una fase nuova nella vita dell’associazione e nelle azioni che riusciamo a mettere in campo. Tutti noi che animiamo la vita di Salvaiciclisti, abbiamo intravisto prima degli altri, e sperimentato direttamente, un modo diverso di vivere la città. Dobbiamo far conoscere la nostra esperienza, e rendere il cambiamento che auspichiamo non solo accettabile ma “desiderabile” dalla maggioranza dei cittadini romani. Questa è la condizione necessaria affinché un qualsiasi cambiamento si realizzi.

Cominciamo subito. Per il prossimo 18 Settembre Marco Pierfranceschi ha proposto, nell’ambito delle iniziative per la Settimana Europea della Mobilità, di pedalare lungo le consolari, dalla periferia verso il centro, per mostrare, ancora una volta, che su queste strade è necessario intervenire con urgenza. La rete di referenti territoriali si è già attivata per contribuire all’organizzazione di questo evento. Invitate i vostri amici. Mostrate a tutti che le consolari di Roma non sono necessariamente lo spazio da dedicare a interminabili code di automobili.

Per i prossimi mesi, abbiamo responsabilità enormi. Non possiamo sperare che un cambiamento accada grazie ad interventi esterni, sia pure illuminati. Non possiamo accontentarci delle briciole. Siamo i protagonisti di un cambiamento in atto. Cerchiamo di esserne all’altezza.