#romapedala

Il 18 settembre, in occasione della Settimana europea della Mobilità Sostenibile ci sarà un concentramento di biciclette al palo 27 dei Fori Imperiali, per sollecitare Roma Capitale a realizzare presto la rete di corsie ciclabili di cui la città ha bisogno.

SALVAICICLISTI-ROMA si attiva per promuovere l’iniziativa #romapedala

Il 18 settembre, in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (o come preferiamo noi “dolce”), ci sarà un concentramento di biciclette al palo 27 dei Fori Imperiali, dove la bici bianca per Eva, investita e uccisa il 29 ottobre 2009, ricorda quotidianamente le assurde e sciocche mancanze di Roma e lo stato bieco dell’uso motorizzato delle strade della nostra città.

L’appuntamento è in via dei Fori imperiali per le 12. Qui verrà simbolicamente rappresentata una corsia ciclabile. Per la prima volta, Roma Capitale ha annunciato di volersi dotare di un bike-manager per sollecitare la nuova amministrazione a realizzare presto una rete di corsie ciclabili in tutta Roma. Vogliamo che sia riconosciuto finalmente anche a Roma, come in tutte le grandi capitali europee, il diritto di tutti ad usare la strada in sicurezza.

Per arrivare all’appuntamento e possibile aggregarsi a uno dei bicibus che domenica attraverseranno Roma, dalla periferia verso il centro.

Aurelio –
https://www.facebook.com/events/1592648081036383/

Trionfale –
https://www.facebook.com/events/1165674260148845/

Cassia –
https://www.facebook.com/events/1603795736587904/

Nomentana –
https://www.facebook.com/events/1746601915589637/

Tiburtina –
https://www.facebook.com/events/1849570285271881/

Prenestina –
https://www.facebook.com/events/1773767406239623/

Casilina –
https://www.facebook.com/events/195104257569673/

Settimo –
https://www.facebook.com/events/1024256861023166/

Magliana –
https://www.facebook.com/events/1257703977596391/

Dodici –
https://www.facebook.com/events/1774914879431879/

#ecc2016 – Odi et Amo

Il logo di Salvaiciclisti-Roma per la European Cycling Challenge 2016.

 

Ammettiamolo: a Roma chi usa la bici odia la European Cycling Challenge.

Non ci si capacita del fatto che la cittadina svedese di Umea, approssimativamente delle dimensioni di Arezzo, abbia più partecipanti di Roma a questo gioco.

Non ci si capacita del fatto che una grande capitale europea – Roma diosanto – partecipi a questa sfida invece di confrontarsi con Vienna, Berlino, Parigi, Copenhagen, Amsterdam. Ah già … i sette colli.

Non ci si capacita del fatto che della preziosa mole di dati raccolti durante le precedenti campagne – di cui Marco Pierfranceschi si è preso la briga di suggerire il potenziale valore – non sia stato fatto nulla, di nulla, di nulla.

Quest’anno gli attivisti che hanno preteso la partecipazione di Roma alle passate edizioni della ECC si sono fatti da parte. Roma Servizi per la Mobilità ha assunto – tardi – il ruolo di guida e ha invitato – tardi – le associazioni del settore ad animare la partecipazione a ECC2016.

Molti si stanno impegnando. Lorenzo Quaranta ha preparato un calendario di attività per il mese di Maggio. Si sono formati diversi gruppi di appassionati.

Salvaiciclisti-Roma partecipa alla campagna con il simbolo del Partito Ciclista Italiano, abbiamo già spiegato perché. Abbiamo creato un sub-team e alle 13.00 del 30 Aprile avevamo 90 adesioni, il 13% del totale su Roma, una frazione statisticamente rilevabile. Nello stesso momento le altre associazioni che dovrebbero avere una capacità di mobilitazione di livello cittadino, FIAB e BiciRoma, avevano rispettivamente 11 e 5 adesioni, numeri statisticamente irrilevanti. Perché?

Ammettiamolo: a noi l’appuntamento, fra poche ore, con l’inizio della European Cycling Challenge (ECC) piace perché somiglia ad una Massa Critica distribuita nello spazio-tempo. Per un mese in tutta Roma non si perde l’occasione di girare in bicicletta, lungo il percorso casa-lavoro, incontrandosi per caso in strada, accompagnando i bambini a scuola in bicicletta, raccontandosi come sarebbe incredibile vedere Roma senza automobili. Per molti è l’occasione di scoprire, o riscoprire, l’uso quotidiano della bicicletta. Dopo è difficile tornare indietro. Per questo partecipiamo alla ECC, anche se la odiamo.

Perché gli altri non partecipano?

Bici Senza Frontiere 2016

Simona Larghetti a Bici Senza Frontiere 2016

Simona Larghetti (foto), presidente di Salvaiciclisti-Bologna e artefice di Velostazione Dynamo, esprime lo spirito della seconda edizione di Bici Senza Frontiere, la manifestazione che Domenica 17 Aprile ha occupato Via dei Fori Imperiali: felicità, follia visionaria e bici negli occhi.

Otto squadre provenienti da Roma, Firenze e Bologna si sono sfidate su prove di abilità in bicicletta: accompagnare i bambini a scuola, andare al lavoro, incontrarsi con gli amici, organizzare una vacanza. Contemporaneamente, per tutto la giornata e senza interruzione, i volontari di BikeToSchool Roma hanno accolto un centinaio di bambini con giochi in bicicletta e laboratori didattici.

I bambini di Bici Senza Frontiere 2016 (foto G. Dominici)

La bicicletta muove l’economia. Bici Senza Frontiere, creata da Salvaiciclisti-Bologna nel 2014, e realizzata quest’anno grazie all’attivismo di Salvaiciclisti-Roma con il patrocinio della Regione Lazio, ha ricevuto il supporto di chi trae immediato beneficio dal crescente numero di cittadini in bicicletta, dai piccoli imprenditori alle grandi catene commerciali.

Davide Campanella di Bierò ha portato a Bici Senza Frontiere la sua personale scommessa per il futuro della mobilità romana: la bici elettrica. Secondo Davide la bici elettrica è il diretto concorrente di scooter e auto e ha convinto Leaderfox a portare tante bici elettriche in prova su Via dei Fori Imperiali. La grande catena Decathlon, che a Roma copre un importante fetta del mercato popolare della bicicletta, ha supportato la manifestazione contribuendo soprattutto alla realizzazione dell’area giochi per i bambini.

Durante i giochi di Bici Senza Frontiere 2016 (foto S. Gatto)

Un supporto è arrivato anche da Roma Capitale, che tramite l’Agenzia per la Mobilità,  approfittando della grande concentrazione di cittadini in bicicletta, ha promosso il progetto P.A.S.T.A. e la quarta edizione della European Cycling Challenge, la sfida a pedali che durante il mese di Maggio coinvolge decine di città europee a colpi di pedale: vince la città che percorre più chilometri. Roma parte sfavorita in questa sfida e non è un caso che Salvaiciclisti-Roma abbia scelta di organizzare la seconda edizione di Bici Senza Frontiere in Via dei Fori Imperiali. Il movimento #salvaiciclisti nacque proprio qui, il 28 Aprile 2012, per chiedere un cambiamento radicale del modello di mobilità. A Roma pochissimo è cambiato, probabilmente in peggio, e il Campidoglio, a pochi metri dall’area giochi di Bici Senza Frontiere, sembra impotente di fronte alla paralisi della mobilità cittadina.

Salvaiciclisti-Roma a Bici Senza Frontiere 2016 (foto G. Dominici)

Salvaiciclisti-Roma si sta già preparando a tenere sotto controllo le politiche per la mobilità che la prossima amministrazione cittadina – dopo il blocco commissariale – sarà in grado di mettere in atto. Nel frattempo l’associazione ha voluto mandare in scena, al centro di Roma e a pochi metri dal Campidoglio, il modello a cui ispirarsi: leggerezza, efficienza, rispetto e cura delle persone e dell’ambiente urbano.

Chi si candida per ospitare la prossima edizione di Bici Senza Frontiere?

Sabato 2 aprile chiamata a raccolta sull’Aurelia

Siamo stufi di pagare con le nostre vite per gli sbagli e la noncuranza di altri.

In meno di una settimana, il tratto di Aurelia subito fuori dal GRA è
stato teatro di due gravi incidenti che hanno visto i ciclisti vittime
della guida distratta ad alta velocità e del mancato rispetto del Codice della Strada.

Su una strada extraurbana principale a carreggiate separate da
spartitraffico invalicabile, ciascuna con due corsie di marcia e
banchina pavimentata a destra, dovrebbe essere impossibile assistere a
tragici spettacoli: i fatti dimostrano che così non è.
L’abuso continuo e inarrestato dell’utilizzo delle automobili espone ciclisti e pedoni
a pagare ogni anno un prezzo troppo alto in termini di vite e ferite.

Sabato 2 Aprile, con appuntamento alle 9,44 a piazza Irnerio,  i ciclisti romani pedaleranno per pretendere il
rispetto del Codice della Strada, indicare gli abusi dello spostamento veicolare a motore come causa prima delle morti in strada  e avere, come modernità impone, dignità e sicurezza dello spostamento.

Ordinaria amministrazione

I soliti attivisti, Anonimi e Professionali, hanno realizzato, in un solo colpo due corsie ciclabili  nei pressi di Porta Maggiore, una delle zone più congestionate dal traffico della Capitale.

Da qui passano ogni giorno centinaia di persone in bicicletta a cui è stato restituito altro – poco e utile – spazio dovuto.

Sui social, pochi minuti dopo la fine dei lavori, c’era già chi ringraziava trovandosi casualmente a transitare per questi sottopassi.

A quanto pare, i lavori si sono svolti sotto l’occhio stupefatto di una troupe olandese che ha documentato la realizzazione delle due nuove ciclabili popolari. Gli olandesi hanno un’Ambasciata della Bicicletta e osservano probabilmente con interesse zoo-antropologico il vivace attivismo dei ciclisti romani.

Ad oggi, Roma Capitale conta quattro Ciclabili Popolari: la amatissima – la prima – S. Bibiana, la ciclopop del Ponte Tuscolano e ora le due nuove corsie nei pressi di Porta Maggiore.

Gli automobilisti romani sono ormai abituati a trovare questa segnaletica sulle strade della città e diligentemente la rispettano, a dispetto di chi pensa che “per la mentalità romana, le corsie ciclabili non servono a niente“.

La prima volta, a S. Bibiana, il Comune di Roma si affrettò a cancellare la Ciclabile Popolare, che pochi giorni dopo venne ripristinata e in seguito sottoposta a manutenzione ordinaria popolare. Oggi, questi interventi non fanno più notizia. Ormai, venuta meno l’eccezionalità, questi interventi non si differenziano da quelli di una ordinaria quanto ipotetica amministrazione cittadina attenta ad affrontare in maniera moderna il tema della mobilità a Roma Capitale.

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