Sono passati quasi cinque mesi da quando, il 24 aprile scorso, l’assemblea capitolina approvò il Piano quadro per la ciclabilità, necessario per la creazione di un sistema di mobilità ciclabile nella città di Roma. A 6 anni dalla sua prima ideazione e a 2 anni
dal suo completamento, anche grazie alla nostra spinta, il piano fu approvato all’unanimità. Ricordiamo bene che la
votazione fu a ridosso della più grande manifestazione spontanea in questo paese di uomini e donne in bicicletta che chiedevano solamente una cosa: che l’Italia cambiasse finalmente strada a favore della mobilità leggera e a impatto zero. Ai Fori Imperiali, il 28 aprile successivo, eravamo in 50.000 a dirlo forte e chiaro.
I mesi sono passati. #Salvaiciclisti ha continuato a premere per un cambiamento di passo in questo paese, e non smetterà finché ciò non accada. Per questo abbiamo indetto, insieme a Fiab, Legambiente e Anci, gli Stati generali della bicicletta e della mobilità nuova, a Reggio Emilia il 5, 6 e 7 ottobre prossimi. I cittadini ciclisti sono
molto impegnati a costruire questo appuntamento nazionale, che si annuncia un momento di svolta per la riprogettazione del nostro paese
nella sua componente ‘mobilità urbana’.
Non ci siamo dimenticati però che il Piano quadro romano, sbandierato
da tutte le forze politiche romane come un loro esclusivo successo, non sia finora stato pubblicato, né tantomeno finanziato. Siamo costretti a sottolineare l’inconsistenza delle parole e delle decisioni formali dell’attuale politica, di ogni parte. Lo facciamo oggi con quest’azione, simbolica, per ricordare che alle parole devono seguire i fatti. In mancanza di questi, non perderemo occasione per ricordare all’elettorato di ogni parte quanto le promesse di chi si propone amministratore non abbiano séguito, documentandolo e
sottolineandolo continuamente.