Durante questa settimana (4 e 5 Agosto) sono previste in Campidoglio le audizioni dei vertici di ATAC S.p.A. e Roma Metropolitane S.r.l. .
#Salvaiciclisti-Roma ha inviato queste due richieste, una per ATAC e una per Roma Metropolitane, al Presidente della Commissione Trasporti e all’Assessora per la Città in Movimento, perché in audizione venga discusso il potenziamento del trasporto intermodale a Roma.
#Salvaiciclisti-Roma ritiene fondamentale, come uno degli strumenti per l’aumento della ciclabilità a Roma, che Roma Metropolitane ampli gli orari dell’ingresso delle biciclette nelle metropolitane esistenti e lo renda gratuito come incentivo all’utilizzo sia delle bici sia delle metropolitane, e che Atac ripristini al più presto il servizio di trasporto sui tram di nuova concezione e sulle linee bus dedicate; ricordiamo che il servizio, sperimentale nel corso del 2015-2016, è stato interrotto a causa di non precisati “rischi” del trasporto delle bici sui mezzi, e in caso di reiterazione del diniego chiede che vengano forniti i dati su morti, feriti e danni causati dalle biciclette in fase di trasporto all’interno del mezzo, anche in relazione all’afflusso.
L’Associazione giudica la sospensione del servizio -in cui le bici sono state finalmente indicate come “bagaglio”, al pari di passeggini e contrabbassi- un inaccettabile ritorno al passato e un disincentivo antistorico allo sviluppo della ciclabilità”.
Non ci si capacita del fatto che la cittadina svedese di Umea, approssimativamente delle dimensioni di Arezzo, abbia più partecipanti di Roma a questo gioco.
Non ci si capacita del fatto che una grande capitale europea – Roma diosanto – partecipi a questa sfida invece di confrontarsi con Vienna, Berlino, Parigi, Copenhagen, Amsterdam. Ah già … i sette colli.
Non ci si capacita del fatto che della preziosa mole di dati raccolti durante le precedenti campagne – di cui Marco Pierfranceschi si è preso la briga di suggerire il potenziale valore – non sia stato fatto nulla, di nulla, di nulla.
Quest’anno gli attivisti che hanno preteso la partecipazione di Roma alle passate edizioni della ECC si sono fatti da parte. Roma Servizi per la Mobilità ha assunto – tardi – il ruolo di guida e ha invitato – tardi – le associazioni del settore ad animare la partecipazione a ECC2016.
Molti si stanno impegnando. Lorenzo Quaranta ha preparato un calendario di attività per il mese di Maggio. Si sono formati diversi gruppi di appassionati.
Salvaiciclisti-Roma partecipa alla campagna con il simbolo del Partito Ciclista Italiano, abbiamo già spiegato perché. Abbiamo creato un sub-team e alle 13.00 del 30 Aprile avevamo 90 adesioni, il 13% del totale su Roma, una frazione statisticamente rilevabile. Nello stesso momento le altre associazioni che dovrebbero avere una capacità di mobilitazione di livello cittadino, FIAB e BiciRoma, avevano rispettivamente 11 e 5 adesioni, numeri statisticamente irrilevanti. Perché?
Ammettiamolo: a noi l’appuntamento, fra poche ore, con l’inizio della European Cycling Challenge (ECC) piace perché somiglia ad una Massa Critica distribuita nello spazio-tempo. Per un mese in tutta Roma non si perde l’occasione di girare in bicicletta, lungo il percorso casa-lavoro, incontrandosi per caso in strada, accompagnando i bambini a scuola in bicicletta, raccontandosi come sarebbe incredibile vedere Roma senza automobili. Per molti è l’occasione di scoprire, o riscoprire, l’uso quotidiano della bicicletta. Dopo è difficile tornare indietro. Per questo partecipiamo alla ECC, anche se la odiamo.
A gennaio, alla riunione di Salvaiciclisti-Roma, proposi all’Assemblea che fosse patrocinata la pedalata #dajecaterina.
Durante la stessa assemblea venne stabilito che nessuno del Direttivo di Salvaiciclisti Roma si sarebbe candidato alle comunali Roma.
Dopo la meravigliosa dimostrazione di umanità ed affetto che ho ricevuto ieri da tutti voi e da tanti altri, posso dire che non avremmo potuto fare scelta migliore.
#Salvaiciclisti è Politica, è una visione di città che prescinde dai partiti, dai movimenti, dalla bicicletta stessa.
#Salvaiciclisti è l’umanità che mostra il suo lato migliore.
Il logo di Salvaiciclisti-Roma per la European Cycling Challenge 2016.
L’Associazione Salvaiciclisti-Roma è un movimento politico. Abbiamo costituito l’Associazione per liberarci dall’imposizione di un modello di mobilità, e conseguentemente di vita, che consideriamo inaccettabile. Questo comporta – nientemeno – un cambiamento della società.
Un paio di settimane fa siamo stati invitati da Roma Servizi per la Mobilità (RSM) a partecipare ad una riunione per la promozione della European Cycling Challenge 2016 (ECC2016). L’inerzia delle istituzioni cittadine nel promuovere le passate edizioni e nell’utilizzare l’enorme e preziosa mole di dati raccolti ha creato nei confronti di RSM un largo malcontento nel crescente numero di cittadini che usano la bicicletta. Abbiamo dunque chiesto a uno dei nostri soci, Lorenzo Quaranta, fra i più attivi nel promuovere le passate edizioni, di partecipare alla riunione senza prendere impegni per conto dell’Associazione.
Dopo la riunione è stato chiesto alle associazioni di inviare un logo per il materiale promozionale di cui quest’anno, per la prima volta, si occuperà RSM.
A molti è parso un segnale positivo. Ad altri è parsa un’iniziativa tardiva, priva di attrattive. Questa diversità di vedute si è espressa durante l’ultima Assemblea di Salvaiciclisti-Roma. Abbiamo discusso animatamente la questione ECC2016 ed abbiamo preso atto, attraverso un voto finito un parità, del sentimento contrastante riguardo la partecipazione alla sfida europea. Questo sentimento, vale la pena ripeterlo, è il risultato dell’inazione di RSM che oltre a non promuovere la passate edizioni non ha fatto alcun uso dei dati, lasciando tutto nelle mani dell’attivismo diffuso.
L’Assemblea dello scorso 16 Aprile ha quindi incaricato il Consiglio Direttivo della decisione riguardo l’uso del logo #SIC-RM a supporto di ECC2016.
Nel tentativo di interpretare lo spirito trasversale dell’iniziativa, abbiamo proposto alla costellazione di associazioni, gruppi, coordinamenti che si occupano di ciclabilità a Roma di rinunciare ciascuno al proprio segno identitario scegliendo di supportare l’iniziativa di RSM sotto l’ombrello comune della coalizione #romapedaladipiù, che attualmente aggrega 19 soggetti ed ha promosso tutte le passate edizioni. Sarebbe stato un segno positivo di continuità ed un ideale passaggio di testimone a RSM che – finalmente – decide di promuovere la ECC.
Purtroppo la nostra proposta è stata ignorata dai più e respinta con durezza da una esigua minoranza di sigle. Ci dispiace che si scelga di utilizzare questa occasione per promuovere se stessi e la propria etichetta. Ne prendiamo atto e andiamo avanti.
L’obiettivo di Salvaiciclisti-Roma non è promuovere una sigla ma rappresentare un’istanza di liberazione da un modello di mobilità, e dunque di vita, che ci viene imposto e che consideriamo dis-umano. Lo abbiamo scritto nello statuto e nel manifesto dell’associazione.
Coerentemente con questo obiettivo, abbiamo deciso di partecipare alla prossima sfida europea utilizzando il simbolo del Partito Ciclista Italiano, portatore di un sentire che viene dal vasto. Utilizzeremo questo simbolo anche per la nostra squadra cittadina. Invitiamo tutti i soci di Salvaiciclisti-Roma a partecipare ad ECC2016 iscrivendosi alla squadra PCI e a registrare almeno 10km di percorrenza durante il mese di Maggio, in modo da diventare partecipanti attivi, e a coinvolgere le persone a loro vicine. E già possibile iscriversi attraverso il sito http://cyclingchallenge.eu/.
Vogliamo che questa iniziativa porti vita nelle strade della città e sia l’occasione per altri cittadini di iniziare la propria liberazione. Inoltre ci aspettiamo un forte e concreto impegno da parte di RSM ad utilizzare i dati che verranno raccolti per ls pianificazione di una nuova mobilità, utile alle esigenze dei cittadini romani.
I soliti attivisti, Anonimi e Professionali, hanno realizzato, in un solo colpo due corsie ciclabili nei pressi di Porta Maggiore, una delle zone più congestionate dal traffico della Capitale.
Da qui passano ogni giorno centinaia di persone in bicicletta a cui è stato restituito altro – poco e utile – spazio dovuto.
Sui social, pochi minuti dopo la fine dei lavori, c’era già chi ringraziava trovandosi casualmente a transitare per questi sottopassi.
A quanto pare, i lavori si sono svolti sotto l’occhio stupefatto di una troupe olandese che ha documentato la realizzazione delle due nuove ciclabili popolari. Gli olandesi hanno un’Ambasciata della Bicicletta e osservano probabilmente con interesse zoo-antropologico il vivace attivismo dei ciclisti romani.
Ad oggi, Roma Capitale conta quattro Ciclabili Popolari: la amatissima – la prima – S. Bibiana, la ciclopop del Ponte Tuscolano e ora le due nuove corsie nei pressi di Porta Maggiore.
La prima volta, a S. Bibiana, il Comune di Roma si affrettò a cancellare la Ciclabile Popolare, che pochi giorni dopo venne ripristinata e in seguito sottoposta a manutenzione ordinaria popolare. Oggi, questi interventi non fanno più notizia. Ormai, venuta meno l’eccezionalità, questi interventi non si differenziano da quelli di una ordinaria quanto ipotetica amministrazione cittadina attenta ad affrontare in maniera moderna il tema della mobilità a Roma Capitale.