A Verona, durante la Cosmobike – Fiera Internazionale della Bicicletta racconteremo come sono state concepite, realizzate e utilizzate le ciclopop romane.
Le ciclabili popolari, o “Ciclopop”, sono corsie ciclabili promiscue realizzate da gruppi spontanei di attivisti, sulla base di urgenze ignorate dalle amministrazioni cittadine.
Le Ciclopop si mimetizzano con la segnaletica stradale ordinaria, comportano costi contenuti e tempi di realizzazione molto brevi con vernice bianca e stencil. Sono auto-finanziate dai gruppi che le realizzano in sicurezza e con la rapidità necessaria per azioni dai forti connotati di illegalità.
D’altra parte, la realizzazione delle ciclopop si fonda sul principio dell’autodifesa. A Roma, dove a dispetto dell’uso diffuso della bicicletta non esiste un solo metro di corsia ciclabile promiscua sulla rete stradale, ne sono state realizzate cinque in corrispondenza di passaggi obbligati per l’attraversamento di barriere del tessuto urbano (ponti, sottopassi), comunemente percepiti come pericolosi da parte degli utenti più fragili della strada.
Le Ciclopop sono il potente simbolo di un cambio paradigmatico che fatica a penetrare in città come Roma: gli spazi urbani (incluse le strade) non sono il dominio esclusivo delle automobili ma luogo di condivisione e relazione.
Gli attivisti romani auspicano una rapida conclusione di questa fase di sperimentazione. La realizzazione di corsie ciclabili promiscue dovrebbe essere, per le amministrazioni di metropoli come Roma, una priorità assoluta in tema di interventi per la promozione di un nuovo modello di mobilità.
