Nelle ultime ore sono accaduti due fatti apparentemente scollegati, e di valenza comunque totalmente diversa -uno di questi è una tragedia, l’altro una farsa- in cui noi vediamo un collegamento che vorremmo tentare di mostrare.
Poco fa, sull’Aurelia, un guidatore incosciente e criminale ha travolto un gruppo di ciclisti in uscita d’allenamento: quattro feriti gravi, uno di questi molto grave [edit: il ciclista, si apprende adesso, è morto]. L’automobilista, alla guida di un enorme Suv bianco, è scappato [edit2: sembra che l’automobilista responsabile si sia costituito]..
Qualche ora prima, ieri notte, volanti e camioncini della polizia di Stato hanno fermato in due diverse occasioni, e per un totale di circa due ore, i ciclisti che da ormai 14 anni danno vita ogni ultimo venerdì del mese alla Critical Mass, quella dimostrazione di cosa può e dovrebbe essere una città senz’auto e vivibile.
Il collegamento che intravediamo è il seguente: la nostra società è preda di una distrazione collettiva e pervasiva, che si trasmette ovviamente -ne fanno parte anche loro- alle forze di controllo del territorio.
La giungla stradale, dove il predatore più forte (l’automobile) è sostanzialmente vissuto come inevitabile e di conseguenza si comporta come se fosse padrone e domino dello spazio collettivo, è “lasciata vivere” con comportamenti genericamente assolutori dalle stesse forze di controllo del territorio. Gentaglia come il guidatore che ha travolto persone esposte lungo l’Aurelia probabilmente tornerà alla guida come se niente fosse, invece di essere interdetto per sempre all’uso dell’arma automobile. La facilità di ottenimento e riottenimento delle patenti di guida è uno dei sacramenti fondanti d’Italia.
Le persone esposte ma attive nel tentativo di trasformazione delle città italiane, come i ciclisti consapevoli della CM, vengono invece vissute come dei sospetti da controllare. Ieri c’era la Via Crucis, l’allarme terrorismo apparentemente è elevato ma i nostri contemporanei in divisa mostrano di non saper discernere e di conseguenza adottano scelte sbagliate (cosa peraltro preoccupante, visto appunto l’allarme).
Ci chiediamo dunque quale sia lo stato della percezione della realtà di chi controlla il territorio per mandato repubblicano. Apparentemente non si percepisce la mostruosità dell’insicurezza stradale e della conseguente strage quotidiana che come fonte ha la vigliaccheria di chi manovra disinvoltamente automobili-armi; e non si percepisce, parallelamente, il reale impatto sulla sicurezza di un gruppo di pedalatori allegri.
E’ sinceramente preoccupante, oltre che avvilente.
Chi compra grandi e roboanti auto mettendosi alla loro guida sono spesso persone malandate di testa; colpiti dalla sindrome del coniglio che sogna di ruggire.
Anche se non sono contrario al Critical Mass, sono “critico” di essa… Sono Statunitense e conosco bene il movimento. Un movimento che dovrebbe essere funzionale per svegliare il pubblico e i loro amministratori ai bisogni e diritti dei ciclisti e la necessità di in slow movement per cambiare una cultura stimolata dai politici sponsorizzati dai multinazionali (petrolio e fabbriche automobilistiche) e rallentare i cambiamenti climatici.
Sono un lobbyist per i diritti dei ciclisti (dal 1980 negli USA e 1995 in Italia). Sono anche automobilista. Credo che un gruppone di 50+ ciclisti ha meno effetto sulla psiche di automobilista che lo stesso gruppone divisa in gruppetti di 5/8 ciclisti sparsi 200 metri tra di essi. Ha pu effetto che dura nel percorso dell’automobilista.
Un gruppone blocca il traffico, si. diventa essa il traffico lento. Ma l’automobilista vede il gruppone (in un ottico negativo) per pochi secondi, poi si dimentica. Invece piccoli gruppetti si fa vedere lo stesso con più impatto (in un ottico meno negativo).