#Salvaiciclisti lancia #30elode: petizione popolare per limite 30 km/h in tutte le aree residenziali d’Italia

2.556 ciclisti e 7.625 pedoni uccisi sulle strade italiane è il tragico bollettino degli ultimi 10 anni di quella che sempre più somiglia ad una guerra.

Per porvi freno, il movimento #salvaiciclisti ha oggi lanciato una petizione on line (change.org/30elode) indirizzata ai presidenti di Camera e Senato,  al presidente della Commissione Trasporti alla Camera, Mario Valducci e, per conoscenza, ad altri parlamentari ed esponenti del panorama politico italiano per chiedere la riduzione dei limiti di velocità massima all’interno delle aree residenziali a 30 km/h ad eccezione delle arterie a scorrimento veloce.

“30 km/h significa offrire l’opportunità a chi conduce dei veicoli motorizzati di reagire prontamente ed evitare gli impatti che si possono verificare in strada: bambini che giocano, pedoni , ciclisti o anche animali che attraversano all’improvviso.”si legge sul sito del movimento che si batte per una mobilità  che rimetta al centro le persone.

La richiesta dei 30 km/h è uno dei punti fondanti del manifesto di #salvaiciclisti e dell’iniziativa “Caro Sindaco” che lo scorso febbraio generarono grande dibattito sui social media e portarono 63 senatori e i sindaci di oltre 100 città ad aderire alle richieste del movimento.

Oltre all’annuncio del lancio della petizione, sul sito del movimento è stata anche inserita una presentazione che include un sunto della letteratura scientifica disponibile, delle esperienze provenienti nel resto del mondo e una confutazione punto per punto dei soliti pregiudizi che solitamente circondano la mitigazione del traffico. 

Sfogliandola si ha la possibilità di scoprire che ogni morto sulle strade costa mediamente alla società oltre 1,3 milioni di euro e che, riducendo la velocità a 30 km/h, oltre a dimezzare il numero di morti e feriti in città, sarebbe agevolato anche lo sviluppo dei bambini, ormai impossibilitati a vivere la strada. Per contro, i tempi di percorrenza media per gli automobilisti aumenterebbero di appena il 3%.

“Uno degli obiettivi – fanno sapere dal movimento –  è instaurare un dibattito sano e scevro da pregiudizi infondati riguardo al tema della sicurezza sulle nostre strade anche in vista della Settimana Europea della Mobilità che si terrà dal 16 al 22 settembre”

La petizione lanciata dal movimento #salvaiciclisti segue di pochi giorni l’annuncio della sperimentazione del limite di 30 km/h all’interno della cerchia dei navigli nel Comune di Milano. Tutto lascia credere che il dibattito in proposito sarà molto acceso e che il Parlamento italiano dovrà presto o tardi schierarsi. 

Per seguire la vicenda su twitter, l’hashtag di riferimento è #30eLode

MAXXI, le email, le rastrelliere e #salvaiciclisti

Tutto è cominciato ieri sera nel giorno di Ferragosto. Carla scrive sul gruppo facebook Salvaiciclisti Roma:
Oggi ho fatto una passeggiata al Maxxi, non ero in bici ma in una zona (tra le poche) in cui ci sono piste ciclabili, qui non c’erano rastrelliere… E il passaggio di ciclisti era costante. Con tutto quello spazio, che gli sarebbe costato? Possibile che anche in strutture recenti non si pensi mai a chi si muove su due ruote? Ora pare sia stato anche commissariato, figuriamoci se penseranno a installarle adesso”

Immediatamente gli utenti del gruppo si sono mobilitati per fare pressione sul nuovissimo Museo romano e ottenere l’installazione di stalli dedicati al parcheggio delle bici. In poche ore si è deciso di partire con l’invio di massa di messaggi agli indirizzi email della Fondazione MAXXI e alla relativa pagina facebook. La richiesta è semplice “diamo un segno di svolta e di civiltà in questa città ancora in ritardo rispetto alle altre capitali europee. Aiutateci a farci raggiungere il Museo nel modo più civile, economico e sostenibile, cioè con la bici“. La risposta della Fondazione non si è fatta aspettare e a metà giornata del 16 agosto è arrivata una dichiarazione ufficiale di Anna Mattirolo, direttore del settore Arte del Maxxi“Non ho adesso sottomano le mail che stanno arrivando ma accogliamo senz’altro e con entusiasmo l’idea. Sarà nostra cura installare le rastrelliere il prima possibile: tra l’altro molti nostri giovani collaboratori vengono al lavoro in bicicletta”.

Siamo entusiasti del risultato finora ottenuto ma vigileremo attentamente sull’applicazione delle promesse. Cogliamo l’occasione per segnalare che tra tutti gli stalli in circolazione Roma ha già scelto il suo modello e vorremmo che fosse sempre questo ad essere installato. Si tratta del parcheggio a forma di Phi-greco di cui si trovano diversi esempi nelle principali stazioni ferroviarie e della metropolitana.



La donna che difende il Colosseo

Non capita spesso ma certe volte capita. Capita ancora di stupirsi davanti alla cristallina bellezza delle affermazioni convinte, palesemente trasparenti, si viene così quasi rapiti da una voce decisa, fuori dal coro, che forse ama ancora il proprio lavoro e per questo è pronta ad assumersi delle responsabilità, stiamo parlando di Rossella Rea, direttrice del Colosseo, che con la lucidità e la competenza che le sono proprie, ribadisce forse l’ovvio ovunque ma non in Italia, preservare, curare, proteggere e restituire di dignità a quei valori artistico architettonici di cui forse l’eccessiva abbondanza, ha reso miopi gli amministratori così poco curanti di perle dalla redditività imbarazzante.

Così Rossella Rea chiede l’ovvio, chiede che il monumento principe dell’antica Roma torni a dignità, sia difeso dall’attacco a cui da decenni viene sottoposto, colpito da un traffico bizzarro violento e anarchicamente gestito, questo però non è facile in un paese in cui chi dice come stanno le cose è oggetto di bersaglio e scherno.

Oggi elogiamo questo personaggio che ha trovato il modo di stupirci e le rendiamo omaggio con tutta la nostra vicinanza e affetto più profondo. E vogliamo incontrarla per esprimerle la nostra stima e offrirle il nostro appoggio di cittadini ciclisti che non ne possono più di vedere la città più bella del mondo ridotta a un autodromo, con il Colosseo a fare da Meta Fetens.

[1] La Stampa: #Alemanno, il Duce e il #Colosseo

Alemanno, tante promesse. Ma i fatti?

Il movimento #salvaiciclisti con la presente è costretto a comunicare con enorme disappunto che, a soli due giorni dall’evento di inaugurazione di “Bike Square”, previsto questa sera 2/7/2012 alle ore 20,00 in piazza S.Silvestro, gli uffici di Roma Capitale hanno ritirato l’autorizzazione precedentemente accordata. L’evento, che doveva consistere nell’inaugurazione ufficiale della piazza come luogo di incontro per i ciclisti romani e non solo, era stato precedentemente autorizzato a seguito dell’espletamento delle procedure di richiesta agli uffici competenti. L’uso della piazza, recentemente restaurata e nelle ultime settimane utilizzata anche per la visione di alcune partite della Nazionale, è stato negato in quanto l’evento confliggerebbe con la pedonalità dell’area. Si precisa che la piazza, come da cartello segnaletico, è pedonale ma non interdetta alla circolazione di mezzi non a motore e non inquinanti come le biciclette, e che in ogni caso l’incontro dei “cittadini” in bicicletta si sarebbe svolto con le bici condotte a mano. Meraviglia la totale indifferenza dell’amministrazione comunale ai temi della sostenibilità ambientale e l’ostilità alla richiesta d’uso della piazza per un evento spontaneo volto a promuovere la diffusione di buone pratiche per la mobilità sostenibile, peggiorate da una pervicace burocrazia applicata in taluni casi e non in altri a questa piazza ormai diventata per consuetudine luogo d’incontro dei ciclisti urbani. Comunicazione di servizio: rammentiamo a tutti/e che viste le elevate temperature raggiunte nella giornata di oggi nella città di Roma (oltre i 35°) è vivamente consigliata l’assuzione di bevande fresche o gelati. Sono presenti numerosi e deliziosi bar nella zone attorno a San Silvestro che vi consigliamo di visitare per ammirare l’ottimo lavoro fatto per il suo restaruro.