Ordinaria amministrazione

I soliti attivisti, Anonimi e Professionali, hanno realizzato, in un solo colpo due corsie ciclabili  nei pressi di Porta Maggiore, una delle zone più congestionate dal traffico della Capitale.

Da qui passano ogni giorno centinaia di persone in bicicletta a cui è stato restituito altro – poco e utile – spazio dovuto.

Sui social, pochi minuti dopo la fine dei lavori, c’era già chi ringraziava trovandosi casualmente a transitare per questi sottopassi.

A quanto pare, i lavori si sono svolti sotto l’occhio stupefatto di una troupe olandese che ha documentato la realizzazione delle due nuove ciclabili popolari. Gli olandesi hanno un’Ambasciata della Bicicletta e osservano probabilmente con interesse zoo-antropologico il vivace attivismo dei ciclisti romani.

Ad oggi, Roma Capitale conta quattro Ciclabili Popolari: la amatissima – la prima – S. Bibiana, la ciclopop del Ponte Tuscolano e ora le due nuove corsie nei pressi di Porta Maggiore.

Gli automobilisti romani sono ormai abituati a trovare questa segnaletica sulle strade della città e diligentemente la rispettano, a dispetto di chi pensa che “per la mentalità romana, le corsie ciclabili non servono a niente“.

La prima volta, a S. Bibiana, il Comune di Roma si affrettò a cancellare la Ciclabile Popolare, che pochi giorni dopo venne ripristinata e in seguito sottoposta a manutenzione ordinaria popolare. Oggi, questi interventi non fanno più notizia. Ormai, venuta meno l’eccezionalità, questi interventi non si differenziano da quelli di una ordinaria quanto ipotetica amministrazione cittadina attenta ad affrontare in maniera moderna il tema della mobilità a Roma Capitale.

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La ciclabile di S. Bibiana e la manutenzione degli affetti.

Nelle grandi città, muoversi è una funzione vitale. Inevitabilmente – come sempre – i romani si arrangiano.

Per lo più, si arrangiano con le automobili – così insegna la TV – ed è un disastro. Alcuni, da tempo, si sono accorti che è molto meglio usare la bicicletta.

Moltissimi di questi utilizzano il passaggio obbligato del tunnel di Santa Bibiana. Le amministrazioni romane non sono state in grado di mettere in sicurezza questo passaggio. Lo hanno fatto i ciclisti romani. Già da un anno  la ciclabile “popolare” di Santa Bibiana funziona meravigliosamente ed è rispettata da tutti (gli automobilisti). I ciclisti romani sono molto affezionati a questo breve tratto di strada.

Oggi qualcuno ha pensato che fosse arrivato il momento di fare un po’ di manutenzione: vernice nuova, catarifrangenti, cartello segnaletico. Corre voce che la spesa totale per questo intervento di ordinaria manutenzione si sia aggirato intorno ai 70 Euro. Salvaiciclisti-Roma ringrazia.

Roma non ha il coraggio di toccare il modello di mobilità; gli uffici tecnici dibattono i cavilli. La gente di bici procura facili esempi di infrastrutture a basso costo, necessarie, utili a migliorare in maniera radicale le nostre abitudini e l’uso delle nostre strade.

E’ tutto chiaro? O bisogna fare dei disegni?